Ho fatto apertamente il tifo per
i sostenitori del SI, pur prevedendo la probabile vittoria del NO.
Non immaginavo, però, l’enorme
distacco che ha sancito una vittoria “schiacciante”, avvalorata dall’elevata
percentuale dei votanti.
Nessun dubbio, pertanto, sulla
sconfitta clamorosa che ha indotto Renzi alle dimissioni, secondo me
prevedibili e condivisibili.
Ora è tempo di bilanci e
riflessioni ed io penso che c’è tanta gente che deve gratitudine alla grande
massa degli elettori “vincenti”, ai quali si deve il sacrosanto rispetto.
“In primis” si possono elencare
tutti i leader politici che si sono impegnati a sostenere il NO con una
passione che ha spinto molti di loro a costruire le tante “bufale” circolanti (ma,
a questo punto, si può dire che sono state inefficacemente smascherate). Molti
di questi leader stanno scaldando i motori perché si sentono legittimati a
riprendere la scena che avevano dovuto abbandonare in precedenza.
Poi ci sono i Senatori. Oggi ne
ho sentito alcuni alla radio ed erano letteralmente euforici per la vittoria del
NO ma, implicitamente, per aver salvato la poltrona. La gratitudine del
personale dipendente dal CNEL è sacrosanta, anche se sul loro “collocamento”
non c’erano preoccupazioni di sorta. Penso
debbano essere molto più grati coloro che direttamente o indirettamente
conservano utili o privilegi derivanti dal “salvato” Consiglio Nazionale. Non
possono sussistere dubbi sulla gratitudine (anche se differentemente dosata)
dei consiglieri regionali che conservano i lauti compensi. Poi ci sono i partiti,
i cui gruppi parlamentari continueranno a percepire le “milionate” di rimborsi elettorali. Un esercito di “grate”
persone che per discrezione evitano di esprimere apertamente la loro gratitudine, ma che avrebbero tutto il dovere di farlo!
Nip
Un popolo che si lamenta ma ragiona solo con la pancia, non ha (e forse neanche merita) un futuro..
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