Si parla con sempre
maggiore insistenza di plastica biodegradabile ottenuta dagli scarti di
vegetali trasformati grazie all'azione dall'anidride
carbonica, con grandi vantaggi per la purificazione dell'atmosfera.
Recentemente si è scoperto che il nuovo prodotto, definito "plastica
buona", si degrada con l'acqua nella quale proliferano batteri che si
cibano dei biopolimeri di cui sono ghiotti. La ciliegina sulla torta è
rappresentata dalla scoperta che tali batteri diventano a loro volta cibo per
altri microorganismi (Alcanivorax borkumensi) che sono capaci di trasformare le
scorie degli idrocarburi che inquinano i mari. C'è da chiedersi soltanto se i
ricercatori capaci di intraprendere itinerari così sorprendenti e virtuosi
possano ricevere l'adeguato sostegno per sviluppare la loro attività, con
grande vantaggio per le acque dei nostri mari e per i vasti territori soffocati
dalla plastica.
Nip
Nessun commento:
Posta un commento