Ciascuno di noi conosce lo stato di benessere psicofisico avvertito dopo una lunga e serena dormita. Ciò avviene perché il sonno è “amico del cervello” in quanto innesca un “ritmo di onde” che riescono a purificare le cellule cerebrali dalle “scorie” accumulate durante la veglia.
Lo sostengono gli esperti dell’Università di Washington i quali hanno condotto ricerche miranti anche a migliorare la qualità del sonno giudicata una condizione capace di prevenire soprattutto malattie neurologiche assai invalidanti quali l’Alzheimer e il Parkinson causate della presenza di “rifiuti cerebrali in eccesso”.
Nip
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