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giovedì 27 marzo 2014

Cara Camusso, ti scrivo...


 

Lettera aperta alla segretaria CGIL Susanna Camusso

 


Cara Susanna,

accingendomi a scrivere queste righe mi sento obbligato a confermare l’opportunità del confronto politico con le parti sociali, a riconoscere il prezioso ruolo del sindacato nella lunga storia del riscatto dei lavoratori, ammettendo anche il valore  delle lotte sostenute per garantire le tutele oggi riconosciute ai lavoratori medesimi. Devo aggiungere, però, che ogni azione  deve essere commisurata alla particolare condizione del momento storico, agli effetti auspicabili a favore delle categorie che si rappresentano ed alla saggia  valutazione della ipotetica condivisione delle minacce da parte dei lavoratori.

Io so anche che un sindacato deve sempre tenere ben caldo il motore per sostenere con determinazione ogni azione intrapresa, ma devo ammettere che mi sfuggono alcune mosse, prima fra tutte la minaccia di uno sciopero generale pronunciata nei primi giorni di questo mese, quando ancora non si conoscevano che alcune indiscrezioni sulle azioni del nuovo governo. Come mai non hai dato a Renzi neanche il tempo di insediarsi e di presentare con completezza le sue proposte? L’ostilità eccessiva è destinata all’insuccesso. Come credo possano essere oggetto di critica le successive posizioni assunte contro la maggior parte delle innovazioni proposte.

È certamente comprensibile il malessere dei pensionati più poveri che non riceveranno benefici dalla prima elargizione di denaro e tutti ci auguriamo che presto possano ricevere anche loro qualche beneficio.

Non si può pretendere, però,  di riportare il discorso alle vecchie logiche che, a furia di discussioni riuscivano a vanificare ogni processo decisionale. E poi, detto tra noi, che siano i lavoratori dipendenti a ricevere per primi il contentino un po’ più consistente, non è sbagliato, considerato che la gran parte di loro è costretta a sostenere le spese per raggiungere giornalmente il posto di lavoro.

Ti consiglio, pertanto, di rinunciare a questo tuo risoluto atteggiamento combattivo, perché una eventuale proclamazione di sciopero  potrebbe non essere condivisa dai cittadini.

Nip.

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