Lettera aperta alla segretaria CGIL Susanna Camusso
Cara Susanna,
accingendomi a scrivere queste righe mi sento obbligato a
confermare l’opportunità del confronto politico con le parti sociali, a
riconoscere il prezioso ruolo del sindacato nella lunga storia del riscatto dei
lavoratori, ammettendo anche il valore delle lotte sostenute per garantire le tutele
oggi riconosciute ai lavoratori medesimi. Devo aggiungere, però, che ogni azione deve essere commisurata alla particolare condizione
del momento storico, agli effetti auspicabili a favore delle categorie che si
rappresentano ed alla saggia valutazione
della ipotetica condivisione delle minacce da parte dei lavoratori.
Io so anche che un sindacato deve sempre tenere ben caldo il
motore per sostenere con determinazione ogni azione intrapresa, ma devo
ammettere che mi sfuggono alcune mosse, prima fra tutte la minaccia di uno
sciopero generale pronunciata nei primi giorni di questo mese, quando ancora non si
conoscevano che alcune indiscrezioni sulle azioni del nuovo governo. Come mai non
hai dato a Renzi neanche il tempo di insediarsi e di presentare con completezza
le sue proposte? L’ostilità eccessiva è destinata all’insuccesso. Come credo
possano essere oggetto di critica le successive posizioni assunte contro la
maggior parte delle innovazioni proposte.
È certamente comprensibile il malessere dei pensionati più poveri
che non riceveranno benefici dalla prima elargizione di denaro e tutti ci auguriamo
che presto possano ricevere anche loro qualche beneficio.
Non si può pretendere, però, di riportare il discorso alle vecchie logiche
che, a furia di discussioni riuscivano a vanificare ogni processo decisionale.
E poi, detto tra noi, che siano i lavoratori dipendenti a ricevere per primi il
contentino un po’ più consistente, non è sbagliato, considerato che la gran parte
di loro è costretta a sostenere le spese per raggiungere giornalmente il posto
di lavoro.
Ti consiglio, pertanto, di rinunciare a questo tuo risoluto atteggiamento
combattivo, perché una eventuale proclamazione di sciopero potrebbe non essere condivisa dai cittadini.
Nip.
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