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martedì 18 marzo 2014

Come prevenire i rischi dell’inganno



Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Plos One dall'università di Milano-Bicocca e condotto in collaborazione con Cnr, università di Parma e università della California a San Diego, al nostro cervello bastano solo 300 millisecondi per riconoscere l'incongruenza tra il linguaggio del corpo e lo stato d'animo di chi sta mentendo. Per verificare tale capacità cerebrale sono stati sottoposti ad una tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione tutti i soggetti osservati durante la ricerca.


Pare che il nostro cervello sia capace di mettere a confronto le informazioni relative alla mimica della persona che ci sta davanti e le sensazioni viscerali legate ai nostri ricordi e alle nostre memorie affettive più profonde.


Una “viscerale” predisposizione, capace di attivare una parte della corteccia orbito-frontale, che dovrebbe tutelarci dalle ingannevoli falsità che oggi sono così tanto diffuse.


Considerato che i bugiardi continuano ad agire impunemente ed il più delle volte riescono a farla franca, ci si può domandare se sono loro ad essere capaci di perfezionare gli inganni, o le vittime che si rifiutano di ascoltare la “voce” che viene dalla pancia.


Nip

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