Caro Stefano, ti scrivo …
Lettera aperta all’ex
viceministro Stefano Fassina
Le voci dissenzienti devono
trovare diritto di cittadinanza in ogni dibattito democratico, perché servono a
far maturare decisioni che, condivise a maggioranza, segnano il cammino delle
scelte politiche. Capisco, pertanto, il tuo punto di vista che può risultare
comprensibile nell’ambito dell’iter dibattimentale. Quando le decisioni vengono
assunte, però, è opportuno mostrare un
maggiore rispetto per la volontà dei più, altrimenti il discorso rischia di
diventare esageratamente scontroso e, pertanto, deleterio. Anche perché, caro
Stefano, rincarare la dose del tuo dissenso anche quando arrivano dall’interno
e dall’estero autorevoli consensi per le scelte del governo italiano, diventa un
atteggiamento di ottusa ostinazione. Non pensi che il risultato ottenuto senza
intaccare minimamente il margine del rapporto deficit/pil sia un elemento
capace di far crescere la fiducia dei partners europei nei nostri confronti? Possibile
che non riesci a trovare nulla di positivo in tutto ciò che sta proponendo il
governo di Renzi?
Se fossi in te ammorbidirei un po’
le critiche al governo e comincerei ad ascoltare coloro che vedono in Renzi il
fautore di un cambiamento che comincia ad appassionare la gente. Sarebbe un segnale
importante far percepire agli osservatori che oltre alle critiche si possono
anche esprimere parole di sostegno nei confronti di un leader che raccoglie
consensi sempre più diffusi. Lo ha fatto anche Bersani che certamente non gli
risparmia critiche ma che ha anche pronunciato una inequivocabile dichiarazione di sostegno.
Nip.
Nessun commento:
Posta un commento