La lungimiranza degli uomini della nuova cosa rossa.
Ho riflettuto sull’affermazione di alcuni esponenti della
nuova compagine politica, i quali sostengono di proporsi come “sinistra di
governo”.
Io mi chiedo se “Fassina & Company” hanno chiaro il
concetto, visto che per governare è necessario ottenere la maggioranza dei
suffragi. Mi sembra che l’avere abbandonato il PD, esprimendo motivazioni che
sembrano innalzare barriere insormontabili, comporti qualche riflessione:
La nuova cosa rossa prevede di poter essere destinataria
della maggioranza dei voti?
Considerato che tale ipotesi mi pare, a dir poco, improbabile,
mi chiedo con chi prevedono di allearsi, visto che recentemente le aspre
critiche hanno preso di mira anche Bersani (colpevole di rimanere?).
E nel caso in cui non ci fosse altro che prevedere, obtorto
collo, un’alleanza con il PD, quale sarebbe la prospettiva?
Non credo sia il caso di riproporre vecchie logiche basate
sul ricatto di una minoranza che pretende di far prevalere la propria linea,
rifiutando l’opinione dei più e tirando la corda fino a farla spezzare. Se la
prospettiva è questa, non comprendo l’affermazione “sinistra di governo”, anche
perché non è lecito ripetere gli errori del passato. Se si va al governo non si
può stare all’opposizione.
A meno che non si stia prospettando una nuova
contrapposizione che possa avvantaggiare gli schieramenti avversari (che
scombinati come sono non potrebbero mai prevalere solo con le rispettive forze
in campo, contro un centro-sinistra forte e unito).
In tal caso, la lungimiranza di “Fassina & Company” potrebbe
essere solo disastrosa!
Nip
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