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lunedì 9 novembre 2015

Sinistra di governo?

La lungimiranza degli uomini della nuova cosa rossa.

Ho riflettuto sull’affermazione di alcuni esponenti della nuova compagine politica, i quali sostengono di proporsi come “sinistra di governo”.
Io mi chiedo se “Fassina & Company” hanno chiaro il concetto, visto che per governare è necessario ottenere la maggioranza dei suffragi. Mi sembra che l’avere abbandonato il PD, esprimendo motivazioni che sembrano innalzare barriere insormontabili, comporti qualche riflessione:
La nuova cosa rossa prevede di poter essere destinataria della maggioranza dei voti?
Considerato che tale ipotesi mi pare, a dir poco, improbabile, mi chiedo con chi prevedono di allearsi, visto che recentemente le aspre critiche hanno preso di mira anche Bersani (colpevole di rimanere?).
E nel caso in cui non ci fosse altro che prevedere, obtorto collo, un’alleanza con il PD, quale sarebbe la prospettiva?
Non credo sia il caso di riproporre vecchie logiche basate sul ricatto di una minoranza che pretende di far prevalere la propria linea, rifiutando l’opinione dei più e tirando la corda fino a farla spezzare. Se la prospettiva è questa, non comprendo l’affermazione “sinistra di governo”, anche perché non è lecito ripetere gli errori del passato. Se si va al governo non si può stare all’opposizione.

A meno che non si stia prospettando una nuova contrapposizione che possa avvantaggiare gli schieramenti avversari (che scombinati come sono non potrebbero mai prevalere solo con le rispettive forze in campo, contro un centro-sinistra forte e unito).

In tal caso, la lungimiranza di “Fassina & Company” potrebbe essere solo disastrosa!


Nip

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