Chi si sorprende delle posizioni di Civati, Vendola, Fassina, o più
recentemente di D’Alema, Bersani, Speranza e compagni, non tiene conto della semplice
logica che ispira il loro pensiero: “mi sta bene finché sono io a gestire il
potere; se perdo la maggioranza comincio a remare contro fino alla distruzione
della compagine alla quale appartengo, senza pietà né rimorso!”
Lo ha fatto Bertinotti e
continuano a farlo tutti gli altri.
Non si possono dimenticare le
dichiarazioni della sinistra milanese dopo le primarie che hanno sancito la
vittoria di Sala: “bisogna rimettere tutto in discussione” disse qualcuno, con
la conseguenza che solo per un pelo Sala fu eletto grazie alle miracolose
reazioni di Pisapia e di qualche altra sostenitrice.
Ora ci risiamo. Non importa
sapere che la strada imboccata porta dritto al burrone. La logica che prevale è
sempre quella: “Non riesco a convincere la maggioranza che in questo momento
prevale? Allora faccio di tutto per distruggerla!”
È un vocazione che non conosce
limiti! La stessa vocazione che ha portato Fassina a fare il tifo per la Raggi.
Una vocazione che contraddistingue la parte di uno schieramento che si
definisce di “sinistra” giustificandone la posizione con la difesa dei diritti
dei deboli, ma che nei fatti ha sempre determinato la consegna del potere allo
schieramento opposto.
Non è una vocazione “di sinistra”
ma solo “sinistra!”
Nip
considerazione perfetta
RispondiEliminaMi auguro si creino le condizioni che consentano di evitare simili storture.
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