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martedì 20 dicembre 2016

Vocazione "sinistra"

   Chi si sorprende delle posizioni di Civati, Vendola, Fassina, o più recentemente di D’Alema, Bersani, Speranza e compagni, non tiene conto della semplice logica che ispira il loro pensiero: “mi sta bene finché sono io a gestire il potere; se perdo la maggioranza comincio a remare contro fino alla distruzione della compagine alla quale appartengo, senza pietà né rimorso!”
Lo ha fatto Bertinotti e continuano a farlo tutti gli altri.
Non si possono dimenticare le dichiarazioni della sinistra milanese dopo le primarie che hanno sancito la vittoria di Sala: “bisogna rimettere tutto in discussione” disse qualcuno, con la conseguenza che solo per un pelo Sala fu eletto grazie alle miracolose reazioni di Pisapia e di qualche altra sostenitrice.
Ora ci risiamo. Non importa sapere che la strada imboccata porta dritto al burrone. La logica che prevale è sempre quella: “Non riesco a convincere la maggioranza che in questo momento prevale? Allora faccio di tutto per distruggerla!”
È un vocazione che non conosce limiti! La stessa vocazione che ha portato Fassina a fare il tifo per la Raggi. Una vocazione che contraddistingue la parte di uno schieramento che si definisce di “sinistra” giustificandone la posizione con la difesa dei diritti dei deboli, ma che nei fatti ha sempre determinato la consegna del potere allo schieramento opposto.
Non è una vocazione “di sinistra” ma solo “sinistra!”


Nip

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