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mercoledì 23 agosto 2017

Terrorista pentito?




   Il terrorista miracolosamente scampato all’esplosione del covo di Barcellona collabora con l’antiterrorismo. Novità sorprendente che apre nuovi scenari capaci di potenziare notevolmente l’efficacia della lotta contro una delle peggiori piaghe del nostro tempo.
   Cosa succede? Quale illuminazione ha folgorato quell’unico superstite dell’esplosione? Qualche riflessione avrà dovuto farla, considerato che se il volere di Allah fosse quello di sostenere la lotta agli ‘infedeli’, avrebbe dovuto salvaguardare i suoi ‘soldati’ anche dai capricci del caso, anziché farli disintegrare. A voler decifrare quanto accaduto, sembra proprio che il profeta abbia voluto lanciare un segnale capace di far insorgere il dubbio. Forse il ‘miracolato’ ha compreso l’ingannevole predica di qualche Imam sanguinario?
  Anche la semplice analisi delle conseguenze di un vile attentato che non lascia scampo a chiunque si trovi nei pressi dell’obiettivo preso di mira, sia esso un vecchio inerme, un bambino innocente od una madre che porta in grembo la sua creatura, dovrebbe indurre a riflettere.
Se il dubbio comincia a serpeggiare, può rodere anche la corteccia più rinsecchita. Chissà.
Forse in futuro la lotta contro  il radicalismo islamico potrà essere condotta con l’uso di armamenti nuovi che utilizzino sempre meno esplosivi e pallottole, sostituiti da messaggi capaci di far insorgere l’umano e salvifico dubbio. Sappiamo che l’indottrinamento degli estremisti è così radicale da essere difficilmente scalfito, ma mi rifiuto di credere che anche il più sanguinario e spietato terrorista sia assolutamente immune dall’insorgere del dubbio. Gli ultimi eventi potrebbero esserne la prova (almeno lo speriamo).

Nip


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