Riportare le lancette
dell'orologio indietro di un'ora ha provocato meno scompensi di quelli prodotti
nel giorno di inizio dell'ora legale, ma il nostro organismo ne ha risentito
comunque. La sensazione di sentirsi un po' sfasati,
infatti, è inevitabile e scaturisce dalla memoria che i nostri geni conservano
del ritmo circadiano (il ciclo di 24
ore stampato sul nostro DNA da millenni di abitudini all'alternanza di giorno e
notte). È una sensazione simile a quella provata da chi viaggia raggiungendo
una località con differente fuso orario. Il meccanismo perfetto del nostro orologio biologico ha un senso,
considerato che i ritmi vengono regolati dall'oscillazione di proteine che
vengono prodotte dal nostro organismo in quantità che variano nelle 24 ore. Una
di queste è la melatonina che aumenta durante la notte per l'assenza della luce
e perciò favorisce il sonno, mentre diminuisce di giorno producendo l'effetto
opposto. Considerato che il corretto funzionamento del nostro orologio interno
può garantirci il benessere psico-fisico, non si comprende la tendenza sempre
più esagerata di giovani e meno giovani a rincasare a notte fonda per poi tentare di dormire durante il giorno.
Nip
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