Erano già stati espressi giudizi sull’opportunità
che Renzi facesse un ’passo di lato’, considerato che gli era stata attribuita
la responsabilità del fallimento del Referendum che se ‘spacchettato’ avrebbe
assicurato all’Italia un vero rinnovamento. L’atteggiamento di sfida che l’ex
premier aveva mantenuto anche dopo gli effetti disastrosi della sconfitta,
avevano ottenebrato anche le più gravi conseguenze negative dei suoi oppositori
che promettevano con leggerezza la presentazione di nuove proposte referendarie
che sarebbero state approntate “entro tre mesi” (sono già trascorsi quasi due
anni). Molti autori del “fuoco amico” hanno continuato a sfruttare l’onda
dell’antirenzismo per giustificare le lacerazioni che hanno solo favorito il
ritorno delle ‘destre’. Ma sappiamo dove porta la strategia della lacerazione.
Ora Renzi ha dichiarato
apertamente la sua rinuncia alla candidatura, prendendo una saggia decisione
che sgombra l’orizzonte da molte nubi. La palla passa agli altri ed il gioco
metterà in evidenza tutte le contraddizioni dei signori del NO che non avranno
più lo schermo dietro il quale nascondersi. Chissà se questo servirà a
debellare il vecchio male della sinistra che l’ha portata a disperdersi in
sempre più sottili rivoli che si inaridiscono sotto il più debole sole?
Nip
Nessun commento:
Posta un commento