Sempre meno dubbi sui
drammatici effetti del riscaldamento della nostra atmosfera. Dopo gli studi che
hanno accertato un aumento del 10% delle precipitazioni dovuto all'incremento
della temperatura dei nostri mari, arriva ora lo studio di due ricercatori californiani
del Lawrence Berkeley National Laboratory che temono ulteriori effetti negativi
sulla violenza degli uragani. Uno dei più potenti degli ultimi anni, l'uragano
Sandy che ha colpito l'America centrale e la costa orientale degli USA nel
2012, ha raggiunto picchi massimi di velocità dei venti di 185 chilometri
orari. Secondo lo studio, tali velocità potrebbero crescere anche del 30% e
sfiorare i 230km/h. La prospettiva non è affatto rosea e richiederebbe una presa
di coscienza da parte delle grandi masse, in modo da indurre alla riflessione
approfondita coloro che hanno in mano le leve decisionali della politica.
NiP
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