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lunedì 21 ottobre 2019

Gli "ex renziani" sono nel giusto?


Sui renziani rimasti nel PD si sono sentite tante ipotesi, per fortuna naufragate nei fragori del "dopo-scissione" e coperte dal riguadagnato protagonismo del leader del "nuovo" partito. Recenti sondaggi, però,  non mostrano una particolare sofferenza del partito di Zingaretti, mentre non sembrano premiare eccessivamente quello di Renzi. Ciò vuol dire che Nardella, Serracchiani e compagni hanno visto giusto?  
Proviamo a fare un ragionamento diverso. Era proprio necessario creare un nuovo partito per riguadagnare una posizione da protagonista? Rispondere "no" significa condividere la scelta degli "ex renziani", ma può voler dire anche altro. La decisione di Renzi, anche se presentata con l'abile ragionamento del "macronismo" e del tentativo di occupare un'area di centro attualmente confusa tra le alleanze  troppo sbilanciate verso destra, non è dissimile dalle scelte degli aspiranti leader che in passato hanno fatto fallire governi di sinistra per riguadagnare uno spazio personale o di gruppo. I vari Bertinotti, D'Alema, Speranza ed altri, hanno fatto scelte simili, creando scompensi che spesso si sono tradotti in instabilità, indebolimento della Sinistra e conseguente vantaggio per lo schieramento opposto. Non sembra, però, che gli elettori abbiano gradito le loro scelte e ne hanno ridimensionato la presunzione.
   Ora si prospettano altre dinamiche che  si concluderanno con il giudizio degli elettori, speriamo quanto più lontano possibile. Se anche Renzi ricevesse la bacchettata, sarebbe un bell'esempio, anche perché servirebbe a fargli comprendere definitivamente la testardaggine che lo aveva condotto all'inequivocabile umiliazione del Referendum, e che ora si ripropone con strategie e giochi diversi. Le premiazione degli ex renziani, tra l'altro, potrebbe costituire un nuovo e più  eloquente esempio e ridarebbe al PD la dignità di una compagine dove possono convivere anime che, da posizioni diverse, riescono a coltivare gli stessi sogni. Se la spuntasse Renzi, sarebbe nuovamente la crisi della Sinistra, a totale vantaggio degli schieramenti opposti.
Nip


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