Alcuni scienziati londinesi, coordinati dal ricercatore italiano Ciro Chiappini, hanno messo a punto un metodo innovativo che si sta dimostrando capace di evitare la rischiosa pratica della biopsia.
La “creazione” utilizza una tecnica simile a quella dei microchip dei computer costruiti con nano-aghi dalle dimensioni infinitesimali. In questo caso, tali microscopici aculei vengono impiantati in un “cerotto” che si applica sulla superficie della parte che si vuole esaminare e riesce ad analizzare i tessuti assorbendone le “impronte molecolari”.
Tutto ciò, senza arrecare alcun danno agli organi, come avviene con la biopsia.
Nip
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