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giovedì 13 marzo 2014

Caro Enrico ti scrivo...


 
 
Lettera aperta a Enrico LETTA

 

Non è difficile comprendere lo stato d’animo di chi  ha dovuto lasciare il più prestigioso incarico politico per essere rimpiazzato da un Premier che appartiene allo stesso partito. Le stesse punzecchiature  sullo ”…stai sereno” hanno certamente contribuito ad accrescere un disagio che giustifica ampiamente il gelo percepito durante il passaggio di consegne. Si può essere certi che anche nel delicato periodo del “post annuncio” o “post conferenza multimediale” un prolungamento del tempo  di riflessione possa risultare del tutto comprensibile. Ma poi?

Non ci vorrà molto per capire se Renzi possa vincere qualche scommessa, per cui è bene pensare al superamento del disagio ed alla chiusura positiva del “periodo di riflessione”, e tutto ciò,  sia nel caso del prodigioso successo che tutti ci auguriamo, sia in caso di un totale fallimento delle sfide lanciate con un coraggio che, però, può essere solo definito “straordinario”.

Accettare la sconfitta è un atteggiamento di grande saggezza. Quando lo si comprende, si evita la penosa umiliazione dell’evidenza  che si fa sferza e colpisce duramente. Se Bersani avesse accettato la sconfitta la sera stessa delle elezioni, tutti avremmo fatto una figura migliore. Lo dico io che l’ho votato alle primarie e ricordo perfettamente l’atteggiamento dignitoso tenuto allora dal perdente Renzi.

Il cambio di passo era necessario e non si poteva tentare che con quest’ultimo cambiamento. Renzi avrebbe dovuto ricevere la legittimazione delle urne? Ma con quale legge elettorale?

E allora, prendiamoci il gusto di provare questa carta sperando che una ventata di dinamismo riesca davvero a smuovere le acque stagnanti di una politica che aveva ed ha ancora un disperato bisogno di riavvicinarsi ai cittadini.

Chiudiamolo questo periodo di riflessione, che quando le riflessioni diventano toppo lunghe non riescono più a seguire il vento della saggezza!


Nip

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