Il periodico francese “Charlie
Hebdo” ha diffuso milioni di copie della prima edizione pubblicata dopo la
tragedia, con il sostegno generale di quanti vedono nella ripresa delle
pubblicazioni la giusta reazione alla violenta minaccia che ha subito la
libertà di stampa. Niente di più legittimo, che conferisce ai vignettisti
satirici l’onore del coraggio e del rifiuto di qualsiasi limitazione a diritto
di divulgare parole e immagini satiriche.
Detto questo, mi sento di precisare che il mio pensiero non è privo di
riserve nei confronti delle scelte del periodico satirico. Ad acque appena più
quiete, mi pare opportuno precisare che, senza escludere alcuna severa condanna
contro ogni forma di violenza, soprattutto contro quella praticata dalle follie
jihadiste, una riflessione sui destinatari delle satire andrebbe fatta,
soprattutto in rispetto dei fedeli che seguono qualsiasi fede religiosa. Per
assurdo, mi viene di pensare che se ancora vi fossero fedeli di Giove, Giunone
e simili, il principio del rispetto religioso rimarrebbe immutato.
Nip

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