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domenica 11 gennaio 2015

Terroristi indisturbati



La marcia di Parigi riesce  lenire un po’ il dolore e ad esorcizzare un po’ la paura, ma la domanda sul “cosa fare” per contrastare il terrorismo riemerge vigorosa. Qualcuno propone limitazioni alla libera circolazione dei cittadini dell’area “Schengen” e non mancano i sostenitori della maggior tutela della sicurezza, anche a scapito della privacy (sull’opportunità di quest’ultima misura non credo possano sussistere dubbi). Molti dubbi permangono, però,  sulla possibilità che hanno avuto i terroristi di portare a termine il loro macabro piano, malgrado fossero ben noti alle autorità francesi. La loro pericolosità era ben nota (anche in Italia) ed erano stati raccolti elementi inequivocabili che potevano far prevedere la loro azione. Allora io credo la parte preponderante del “cosa fare” può essere ben individuata nel potenziamento di vigilanza e prevenzione. I Kalaschnikov non sono pagliuzze che si possono trasportare nascondendole in un taschino. Se i terroristi ultra sospettati hanno avuto la possibilità di attrezzarsi indisturbatamente e di andare in giro armati fino ai denti, senza essere notati da nessuno, è necessario rivedere i metodi di indagine e l’utilizzo delle informazioni, soprattutto quando sono così scottanti.

Nip

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