Aziende, banche e società indebitate fino all’osso per foraggiare
dirigenti e commissari che ricevono compensi milionari elargiti e percepiti
illegittimamente. Ma anche funzionari che si arricchiscono estorcendo tangenti
per favorire concorrenti disonesti, o più semplicemente per favorire l’espletamento di pratiche la cui
rapida conclusione dovrebbe essere un diritto sacrosanto.
Spesso si leggono frasi quali
“faremo pulizia”, “puniremo i responsabili”, “faremo giustizia”, ma le ruberie
continuano incessantemente perché i disonesti riescono a farla franca, il più
delle volte conservando il maltolto, magari mimetizzato nelle forme più
sofisticate che il macchinoso sistema legislativo italiano consente di
tutelare.
I malintenzionati fanno
facilmente quattro calcoli, decidendo quasi sempre che, in fondo, val la pena
di rischiare, con il risultato che continueremo ad assistere a questo sconcio
che umilia e mortifica i cittadini laboriosi ed onesti, che sono la stragrande
maggioranza.
Per dimostrare alla gente onesta
che esiste davvero la volontà di
“cambiare verso”, ci vuole una snella disposizione di poche righe, che non dia
alcuna possibilità ai legali dei disonesti di attaccarsi ai soliti cavilli per
garantirne l’impunità, in modo da riuscire ad espropriare il maltolto ai
responsabili ed ai sempre presenti prestanome, magari estendendo il
ribaltamento dell’onere della prova, per rendere veramente efficace l’immediata
restituzione del maltolto.
Se poi riuscissimo ad avere un
bel sito pubblico dove si possono leggere nomi e cognomi dei disonesti, con
relativo elenco di beni e somme confiscati
(non solo sequestrati), sarebbe più probabile infondere un nuovo senso di
fiducia nello Stato, ma soprattutto si riuscirebbe a scoraggiare davvero i
malintenzionati sempre in agguato.
In tal modo l’ hashtag #cambiaverso
acquisterebbe un autentico significato!
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