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martedì 28 giugno 2016

Le cantonate di Marco Travaglio.

Visitando l’Expo a fine ottobre scorso, mi sono ricordato dei commenti negativi di Marco Travaglio, e la cosa mi ha indotto a concentrare l’attenzione, per acutizzare la mia obiettività. Se mi capitava di cedere all’entusiasmo, mi imponevo maggiore rigore di osservazione, ma non riuscivo a notare che grandiosità, eleganza, armonia, ordine, pulizia e decoro, malgrado la presenza di centinaia di migliaia di persone sui cui volti mi pareva di leggere le mie stesse impressioni. Ho anche ascoltato molti commenti positivi pronunciati da visitatori che mostravano la stessa soddisfazione impressa negli sguardi di tutte le persone che affollavano il “decumano” e gli altri ambienti della grande area espositiva. La sola frequente lamentela riguardava le file interminabili che bisognava affrontare per visitare i padiglioni (anche questo, però, non posso giudicarlo che un elemento di prova del grande successo di Expo 2015).
Possibile che Travaglio non riesca ad ammetterlo? Io so che nel mondo del giornalismo un fatto positivo non fa notizia, mentre il misfatto o il fiasco possono assurgere agli onori della cronaca. So anche, però, che i fatti straordinariamente positivi travalicano ogni regola “giornalistica” e si guadagnano quell’onore della cronaca che dovrebbe essere riconosciuto da chiunque sia capace di farsi guidare dall’onestà.

Nip

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