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sabato 27 agosto 2016

Protesta urlata

 Gli elettori che esprimono un voto di protesta non sono “poco attenti” alle menzogne propinate dai politici senza scrupoli che continuano a seminare zizzania. Ne conosco tanti che non abboccano alle subdole trovate del grillino Di Battista che si fa fotografare seduto su di uno scalino ad addentare il sandwich, né alle provocatorie sfuriate di Salvini che non sa più chi insultare. Molti, forse apprezzando qualche decisione governativa, non rinunciano alla protesta e, sembra, condividano più o meno apertamente determinate posizioni “radicali”.
Cosa li spinge ad essere così “intransigenti”?
Di sicuro la mancanza di una chiara svolta verso l’eliminazione dei tanti privilegi che ancora foraggiano la classe politica e gli amici degli amici. Mancano ancora chiari segnali che dimostrino l’inequivocabile volontà di snidare i sotterfugi che consentono a qualcuno di arraffare denaro immeritato (vedansi le liquidazioni milionarie di personaggi che hanno contribuito alla rovina di Enti Pubblici e di certi istituti bancari, i privilegi dei politici, e via dicendo, senza escludere le pensioni d’oro di alcuni sindacalisti ai quali si consente di calcolare il trattamento pensionistico sull’ultimo anno di contributi versati che, vedi caso, risultano misteriosamente decuplicati rispetto ai precedenti anni).
No, sono proprio convinto che se ci fosse qualche deciso segnale capace di eliminare tali e tante altre storture, vedremmo notevolmente diminuire la portata dei sostenitori di chi “urla” la protesta.

Nip.

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