Da qualche tempo si parla di
nuove missioni spaziali e lo slancio avveniristico aveva indotto molti ad auspicare
l’arrivo dell’uomo su Marte, ipotizzando la possibilità di trovarvi acqua e forse
qualche metallo prezioso. Vero è che lo spirito d’avventura non conosce limiti,
ma l’ipotesi aveva suscitato non pochi dubbi, non solo per la previsione dei
costi “galattici”, ma anche per i rischi che la missione comporterebbe in
termini di incolumità degli astronauti.
Dopo il mezzo flop della sonda
“Schiapparelli”, la prospettiva dovrebbe cambiare, perché un conto è parlare
dei rottami del “robot” schiantatosi sulla superficie del pianeta infuocato,
altra questione sarebbe quella di discutere sulla sorte di coraggiosi
esploratori dello spazio che potrebbero concludere la loro avventura “terrena”
sul suolo di Marte.
Considerati gli sviluppi della
robotica che giorno dopo giorno dimostra di poter creare “macchine” capaci di
sostituire l’uomo in ogni tipo di missione, non credo sia più il caso di riproporre
la camminata degli astronauti sul pianeta rosso.
Nip
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