Seguo con curiosità la passione di alcuni giovani che
sognano il ritorno di Renzi alla guida del PD. Il loro impegno è commovente, ma
non credo sia una cosa auspicabile, per le seguenti ragioni:
-
la sconfitta del referendum è ancora fresca ed è stata
troppo schiacciante per essere ormai fuori discussione;
- non sappiamo quali sarebbero stati i risultati se si
fossero ascoltati coloro che suggerivano di ’spacchettare’ i quesiti, ma io
credo che non sia una follia pensare che a quest’ora noi ci troveremmo senza il
CNEL, con la cancellazione delle Province e, forse, con un margine meno
disonorevole per l’abolizione del Senato. (Non ho dubbi sul risultato negativo
del quesito sulle regole elettorali);
- l’accettazione della proposta di ‘spacchettamento’
avrebbe garantito un più ampio confronto, con esiti sicuramente più favorevoli,
quanto agli sviluppi successivi al referendum.
Si tratta di errori macroscopici per un leader che voglia definirsi
tale, per cui io credo che se Renzi si
godrà in santa pace il suo scranno in Senato, farà del bene a se stesso ed al
PD, poiché le ferite sono ancora fresche
e non c’è bisogno di altre lacerazioni.
La voce di quei giovani potrebbe
avere un senso se si percepisse la volontà generale di riconfermare con larghissima maggioranza Renzi alla
segreteria del partito, cosa che mi sembra alquanto lontana dalla realtà.
Sarebbe bene, pertanto, evitare certi accanimenti e lasciare che il corso degli eventi si delinei con naturalezza, con il confronto democratico e, soprattutto, con la saggezza di chi riesce a comprende che gli errori, prima o poi, si devono pagare.
Sarebbe bene, pertanto, evitare certi accanimenti e lasciare che il corso degli eventi si delinei con naturalezza, con il confronto democratico e, soprattutto, con la saggezza di chi riesce a comprende che gli errori, prima o poi, si devono pagare.
Nip
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